Eccoci qua,
al Museo dell'Ara Pacis per visitare una delle mostre più attese di quest'autunno: Henri Cartier-Bresson. 'L'occhio del secolo', uno dei miei grandi amori. Il maestro del 'momento decisivo', che, con la sua inseparabile Leica, riusciva a petrificare il movimento, a 'catturate quel minuto'.
Una mostra che presenta, per la prima volta a Roma, una retrospettiva di tutto il suo lavoro: dal Surrealismo alla Guerra Fredda, dalla Guerra Civile Spagnola alla seconda Guerra Mondiale e alla decolonizzazione...un percorso per la storia del nostro tempo, una passeggiata che invita a guardare, ma soprattutto a vedere e prendere coscienza del mondo.
Un percorso che va fatto a piccoli sorsi, in modo di gustarsi ogni particolare.
Sono stata all'inaugurazione per cui vi posso dire che è allestita benissimo, in modo di avvolgere 'il voyeur' facendolo entrare nella realtà Cartier-Bresson. C'era addirittura un bellissimo ambiente ma le fotografie le ho viste, quasi, di sfuggita, volevo solo farmi un'idea e dare un'occhiata per capire dove erano messe le mie fotografie preferite e poi...sperare in una prossima visita più in tranquillità.
Detto ciò, guardate le immagini,
guardate il mondo, guadatevi dentro, ma soprattutto andatevelo a vedere da vicino. Perché guardare non vuol dire sempre vedere e questo è solo un piccolo assaggio.
...Dalle impressioni personali alle informazioni:
La mostra , la mostra retrospettiva Henri Cartier-Bresson a cura diClément Chéroux, sarà a Roma fino al 6 gennaio 2015. La grande esposizione, viene presentata a dieci anni esatti dalla morte di Henri Cartier-Bresson. Clément Chéroux è storico della fotografia e curatore presso il Centre Pompidou, Musée national d'art moderne.
Le mostre retrospettive dedicate a Henri Cartier-Bresson, finora hanno sempre cercato di dimostrare il senso di unità del suo lavoro, questa esposizione vuole mostrare invece come ci sia stato non uno ma diversi Cartier-Bresson: il fotografo, vicino al movimento Surrealista intorno agli anni Trenta, il militante documentarista della Guerra civile spagnola e della Seconda guerra mondiale, il reporter degli anni Cinquanta e Sessanta e infine, cominciando negli anni Settanta, l'artista più intimista. Sono esposte oltre 500 tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti, riunendo le più importanti icone ma anche le immagini meno conosciute del grande maestro.
Se per caso, andate un po' di fretta, avete solo qualche ora a Roma e poi dovete andar via non vi preoccupate, andateci comunque. Una guida veloce fatta da Alessandra Mauro, ci indica le cinque fotografie da non perdere!
Buona visita!