Incontro con Giovambattista Scuticchio Foderaro
- "Le idee sono l’origine di ciò che siamo ma la veridicità delle nostre azioni è data dal valore delle stesse idee che la nostra mente elabora - un’idea incompiuta è equivalente al falso - un’idea compiuta è piena verità - è così che realizzo di aver fatto un buon lavoro o meno senza conoscere giudizio altrui."
- Ogni appuntamento con Giovambattista Scuticchio Foderaro è sempre un’emozione. Ci incontrammo per la prima volta a febbraio, subito dopo l’edizione invernale di AltaRoma, quella che doveva essere una chiacchierata sul suo modo di vivere e lavorare nel mondo della moda, si trasformò in qualcos’altro, qualcosa di molto più complesso e affascinante. Fondatore della VR aveva tanto da raccontare. Avrei voluto cogliere ogni sfumatura della sua voce, parola per parola di quel discorso sui grandi maestri della moda, parlava di luci, di tecnica, di amore per lo stile, per il gusto, per ciò che è bello. In quel giorno purtroppo mi ero portata solo una penna e un quaderno, ma nel nostro secondo appuntamento, qualche settimana prima dell’inizio dell’ultima edizione di AltaRoma di Luglio, portai con me un registratore, era l’unica soluzione per poter annotare ed elaborare una serie di lunghi e lunghissimi concetti.
- Il dove e il quando sono stati decisi qualche giorno prima. Ê stato a Giugno, uno di quei primi pomeriggi di calda estate, nel suo ufficio diverso dalla prima volta : era vuoto. “La tecnologia mi sta mollando”, disse tranquillo, non c’era nessuno perché un disservizio dell’azienda che fornisce la connessione alla rete internet ha impedito al suo team di continuare a lavorare su Roma, ma lui era li a gestire, a pianificare, a continuare il percorso nei progetti internazionali e non, senza limiti o orari, e in giacca e camicia con un caldo straziante.
- In quest’ultimo incontro mi venne subito in mente la prima volta in cui ci parlammo al telefono, gli avevo dato del lei, e del quanto rimasi sorpresa quando a prendere posto alla scrivania del capo c’era lui : non molto più grande di me, con il sorriso ben stampato in faccia ed una lucidità costante anche dopo ore di conversazione, nonostante le ore e ore di lavoro diurne e notturne. Si alzò per salutarmi, è un gentleman, ed in giro vi erano collaboratori e un bel po’ di modelle, alte, sorridenti, che sembravano sentirsi a casa in quello studio di Via Aurora. Ebbi un flash back…con le finestre spalancate, e il rumore del vento che muoveva le tende, sembrava ci trovassimo in una scena rubata dal cinema nel periodo della dolce vita; così iniziamo la nostra chiacchierata di tono giornalistico ma come se fosse un racconto biografico lungo e ricco di vicende tra amici che ricordano il passato e auspicano tanto bene al futuro.
- Tra le parole, i fatti e racconti come le divertenti e tragiche esperienze professionali raccontate da Giovambattista tutto appare molto complesso e senza limite del vero. Vivere ogni giorno, come ogni ora, tra designers, fotografi, passerelle, giornalisti, modelli, alta società e tecnici di ogni natura diventa giorno per giorno una responsabilità in più, mi dice, cosa che lo ha arricchito di “volere potere” sin da quando era molto più giovane, circa 11 anni fa quando iniziò il percorso. Quando ancora non aveva in mente cosa dover fare della propria vita se non di seguire le orme della propria famiglia, la cultura del bello e dell’estetica connessi all’arte della gestione-direzione-coordinazione lo portò sin da piccolo ad avvicinarsi al mondo dello showbiz e della moda. Quest’ultima - la moda - è un piccolo grande mondo estremamente luminoso, brillante e attraente agli occhi di tutti ma difficile da comprendere in tutti i suoi aspetti e da qualsiasi lato la si guardi, appare quello che è veramente solo a pochi : il mondo della moda è pieno di sfaccettature dove ciò che piace non è necessariamente bello per chiunque. Lo stesso mondo del quale vi racconto in punto di vista di un giovane imprenditore del settore con già molti anni di esperienza alle spalle.
- Runway producer e fashion editor prima e agente madre a livello internazionale nel modeling dopo, mixa i servizi di produzione al management in grossa espansione territoriale di tutto il globo. A lui non piace vantare troppo i traguardi e gli “score” ottenuti, ma rappresenta varie top model lavorando anche per importanti brand e sempre alternando l’offerta di risorse a quella di produzione anche come editor in magazine di medio alto livello ed innumerevoli indipendenti.
- Giovambattista si definisce un tecnico, ma a me piace pensare a lui come un artigiano o un alchimista, laborioso e instancabile, e a VR come la bottega dove il bello e il gusto si materializzano e diventano un’opera, un oggetto di vanità. Se dovessi descrivere le parole che usa più spesso per fare un riassunto di ciò che esprime in ogni concetto, tutto girerebbe attorno a tenacia, voglia di crescita e mai essere contenti di ciò che si fa, nulla è mai abbastanza, bisogna volere di più da se stessi. Ed è proprio questa, la voglia di eccellenza, tutto si basa principalmente nella qualità dei pensieri che è una delle caratteristiche di ogni elemento, persona, servizio o produzione VR. L’essere stacanovista, dice Giovambattista, non è un modo di essere o di affrontare la propria vita ma una dottrina. Dietro ogni professionista che non si ferma mai ci sono pensieri e culture fortemente fondati su una serie di forti espressioni di forza di volontà, quasi come un credo religioso. “Lo “strafare” non deve essere inteso come un qualcosa che viene fatto obbligatoriamente perché imposto o perché sia l’unica via d’uscita per portare a termine un progetto”, vale a dire che ciò che viene fatto con passione non potrà mai pesare, non stanca, l’energia è tutta nella nostra mente, l’intelletto comanda anima e corpo, l’unica vera forza è fare ciò che ci piace.
- “L’obiettivo di tutto ciò che creo è di vitalizzare un prodotto/servizio, nuovo o vecchio che sia, perché diventi funzionale al 100%, e per questo servono idee vincenti, che siano, oggettivamente, chiare a tutti, per piacere a tutti”.
- Nei tanti discorsi introdotti e tenuti tra di noi tutto appariva molto più chiaro quando si trattasse di dialogare riguardo i pensieri e gli intenti di una persona. A riguardo, Giovambattista mi racconta spesso che per troppe volte artisti, clienti, gente di settore e non, dicono : “le idee sono finite”, frase alla quale risponde con : “sono migliaia di anni che si campa di idee, ripetute ad ogni cambio di genesi in tutte le solfe, e proprio oggi sono già finite?”, controbattuta molto ironica, questo fa pensare a quanto lui da peso alla forza di volontà e l’intento di riuscire a dare il massimo.
- Dalla “satira” del presidente alla serietà di un giovane imprenditore, la sua voce si fa ancora più profonda, per difendere le idee, quelle che non finiranno mai di alimentare la ricchezza di ognuno di noi, perché, dice: “le idee, che siano sempre vincenti o per lo meno valide, sono l’anima del proprio spirito e di tutto ciò che ci circonda, dalla comunicazione alla politica come dall’arte alla moda”.
- Il futuro di VR si prospetta brillante, pieno di nuovi progetti, alcuni verranno alla luce quest’estate, per gli altri dovremmo ancora aspettare la nuova stagione, l’autunno, per i quali vi terrò aggiornati.