Comune di Atina,
senza averlo assolutamente pianificato settembre sta diventando il mese delle scoperte laziali: la prima è stata Santa Marinella, poi è arrivata Arce, Ostia Antica e ora Atina. Tutti quanti borghi medievali di un grandissimo fascino.
Atina sta in provincia di Frosinone, molto vicina a Cassino e del parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Siete pronti!? VAMOS! ;)
Atina,
secondo la leggenda fu fondata da Saturno, dio dell’Olimpo, che, costretto a fuggire dalla Grecia, si nascose nel Lazio dove diede vita ad una favolosa “età dell’oro”, fondando cinque grandi e feconde città, tra cui Atina. Alla considerazione del mistero sulla nascita di questi secolari e affascinanti blocchi di pietra fa eco la notizia di una antica importanza della città che ci giunge da un passo dell’Eneide di Virgilio dove Atina, definita potens, è chiamata a realizzare le armi nella imminente guerra dei latini contro Enea.
Dopo la morte di Cesare, Atina ottenne la piena cittadinanza romana divenendo Municipio. In quell'epoca e nella successiva età imperiale, la cittadina ebbe un grosso sviluppo come testimonia il ricco patrimonio epigrafico che, oltre a confermare la presenza di numerosi personaggi di rango elevato, ci informa sulla esistenza di numerosi templi e culti dedicati a Cerere, Venere, Augusto. Certamente vi era un Foro con le Terme, i Bagni Imperiali, l’Acquedotto che raggiungeva la città attraverso un condotto che partiva dalle sorgenti Chiusi e, probabilmente, un anfiteatro. Sia in città che nel territorio sono avvenuti rinvenimenti di strade, statue e ville riferibili al I e II sec. d.C. ricche di pavimenti musivi come quello a tessere bianche e nere formato da quindici pannelli, di cui quattro raffiguranti una serie di eroi armati, ora in mostra nel salone del palazzo ducale o il mosaico policromo rappresentante Esione ed Ercole, conservato a Roma nel museo di Villa Albani.
La città moderna è caratterizzata da emergenze architettoniche che testimoniano la sua ricchezza storica e che si aprono quasi tutte lungo il fronte edilizio del palazzo Cantelmo: la Cattedrale Santa Maria Assunta, il Palazzo Prepositurale, le residenze dei Visocchi, dei Fasoli, dei Palombo. Nel tessuto abitativo minore emergono l’ex convento di San Francesco, il Museo Civico Archeologico, numerosi resti di epoca romana. Gli ultimi decenni hanno assistito alla crescita del nuovo nucleo urbano di “Ponte Melfa” dove sono situate le più importanti realtà di carattere turistico, artigianale e commerciale, oltre a importanti sedi politico-amministrative della Valle di Comino.