Mafalda,
la piccola contestataria del fumettista argentino Quino, è arrivata anche a Oviedo!
Vestita di rosso, con con le labbra atteggiate a un sorriso ironico e soddisfatto e i 50 anni appena compiuti è stata messa davanti al laghetto delle oche nel 'Parque San Francisco'; rare sono le occasioni in cui l'opera di Pablo Irrgang si trova da sola, dato che tutti - grandi e piccini- vogliono farsi fotografare accanto a lei.
Il capoluogo delle Asturies diventa così la seconda città al mondo ad avere una statua pubblica di Mafalda. La prima è stata Buenos Aires dove il personaggio, con un vestito verde, siede da sola su una panchina bianca in una piazza del 'barrio porteño' di San Telmo.
Ma perché Oviedo?
Cosa sono i 'Premios Príncipe de Asturias'?
Oviedo perché... Il disegnatore Joaquin Lavado, in arte "Quino", è stato insignito del premio Príncipe de Asturias per la Comunicazione e le Scienze umane che viene consegnato annualmente a Oviedo, capitale del Principato delle Asturie, costituendo un evento accademico di prim'ordine, non solo per la categoria dei premiati ma anche per la composizione della giuria. Quest'anno oltre Quino sono stati premiati l'architetto Frank Gehry nella categoria Arte, La Maratona di New York nello sport, Caddy Adzuba alla concordia o lo scrittore irlandese John Banville per farne sono qualche esempio.
Ma è stato Quino il più acclamato, è stato organizzato ogni tipo di evento: da omaggi a incontri con i fan di Mafalda, personaggio molto amato e seguito in Spagna dalla sua prima apparizione nel Paese nel 1971. Ma in realtà Mafalda esordì come personaggio nel 1962 come parte di una campagna pubblicitaria per una marca di elettrodomestici (che iniziava per “M”, di qui la scelta del nome), ma l’autore preferisce fissare come compleanno il 29 settembre del 1964, quando uscì la prima striscia libera da pastoie commerciali sul settimanale di Buenos Aires “Primera Plana”.
Di Mafalda si sa che il suo amore per i Beatles è inversamente proporzionale a quello per la minestra, che da grande vuole fare l’interprete all’Onu per evitare guerre e che nutre una cordiale antipatia nei confronti di Fidel Castro (anche se furono i cubani a trasformare Mafalda in un cartone animato, con l’autorizzazione dell’autore). Una curiosità: Mafalda, argentina doc, viveva a Buenos Aires in via Cile (per la precisione al numero 371, in uno degli stabili dove risedette anche il suo autore).
Il cast del fumetto era completato dalla famiglia – i genitori, dei quali viene rivelato solo il nome della madre, Raquel, e il fratellino Guille – e dai compagni di scuola e amici del quartiere: il sognatore Felipe, l’antifemminista Susanita, l’avido Manolito (figlio di immigrati spagnoli, come lo stesso Quino), Miguelito (che ha un nonno italiano) e Libertad, ancora più contestataria di Mafalda.
Dopo una prima pausa fra il 1967 e il 1968 – dovuta al fallimento del giornale che pubblicava le strisce – Quino decise tuttavia di porre fine alle pubblicazioni nel 1973, anche per la mutata situazione politica del Paese che portò alla dittatura militare. Nel 1976 uscirono alcuni disegni su incarico dell’Unicef, e successivamente l’autore permise che venissero riadattate vecchie strisce in occasioni particolari, realizzando nel 1988 anche un manifesto per la Giornata universale dei Diritti umani. (1)
Curiosità...
- In cosa consiste il premio? Oltre al diploma e la scultura di Joan Mirò, ormai rappresentativa dei premi, i vincitori ricevono un premio monetario di 50.000 euro.
- Dal prossimo anno in poi, ci sarà un'importante cambiamento; con la proclamazione del nuovo Re (Felipe VI) e la abolizione della 'Ley Sálica' (che impediva alle donne di regnare), i premi passeranno a denominarsi 'Princesa de Asturias', dato che la primogenita dei re è la Principessa Leonor de Borbón di appena 9 anni.
(1) http://internazionale.it/